Temi di attualità
Lettere commerciali tedesche e francesi a confronto
Ultimo aggiornamento: 20.07.2010
La traduzione della corrispondenza commerciale è una delle attività svolte quotidianamente dai fornitori di servizi di traduzione. La corrispondenza dei più svariati settori richiede traduzioni in un gran numero di combinazioni linguistiche. I requisiti di qualità da soddisfare anche in questo ambito delle attività di traduzione sono stati chiaramente descritti da Nadine Rentel nel suo articolo intitolato “La realizzazione stilistica degli atti linguistici del richiedere, del ringraziare e dell’annunciare conseguenze negative nelle lettere commerciali. Un confronto interlinguistico tra il tedesco e il francese.” pubblicato in TRANS Internet-Zeitschrift für Kulturwissenschaft (TRANS - periodico internet per le scienze culturali).
(http://www.inst.at/trans/17Nr/6-4/6-4_rentel17.htm )
L’autrice evidenzia che in seguito alle peculiarità culturali delle tipologie testuali non è sufficiente riprodurre nella lingua di arrivo le strutture delle proprie convenzioni testuali: “in caso contrario ciò potrebbe causare seri malintesi e comportare eventualmente sanzioni con un effetto più duraturo di quello derivante da un’inosservanza delle regole grammaticali di una lingua.”
A differenza degli studi finora eseguiti, basati su lettere standardizzate o suggerimenti contenuti nelle proposte formularizzate della letteratura di consulenza, Nadine Rentel prende in esame un corpus di ‘vere’ lettere commerciali tedesche e francesi ed analizza il loro stile e aspetto formale soprattutto dal punto di vista degli atti linguistici del ‘richiedere’, dell’‘annunciare conseguenze negative’ nonché del ‘ringraziare’.
Uno dei risultati ottenuti non è certo una sorpresa per nessuno: “nell'insieme è rilevabile una tendenza della corrispondenza commerciale tedesca a comunicare più direttamente e esplicitamente le intenzioni linguistiche.” - Cioè in un modo schietto e diretto tipicamente tedesco.
Ancora una volta appare evidente l’importanza del ruolo svolto dal traduttore come “costruttore di ponti” tra diverse culture e mentalità. Nel contesto della comunicazione commerciale è infatti assolutamente necessario saper scegliere le strategie linguistiche idonee per le specifiche situazioni”.
LA LINGUA PLASMA L’UOMO –
Swetlana Geier, la traduttrice di Dostojewski, in un intervista al settimanale Der Spiegel
Articolo del 02.07.2010
(Spiegel 17/2010. http://www.spiegel.de/spiegel/print/d-70228808.html )
“La lingua plasma l’uomo, poiché foggia il suo modo di pensare.”
Swetlana Geier riassume così, dopo 87 anni dalla sua nascita, le esperienze da lei acquisite nel confronto tra diverse lingue, culture e mentalità.
Nel 2007 ha ottenuto il premio per traduttori della Fiera del libro di Lipsia e quando aveva già 65 anni ha iniziato un nuovo progetto di traduzione in tedesco dei grandi romanzi di Dostojewski. Nel frattempo ha tradotto le cinque opere principali i “cinque elefanti” ( “La donna con i cinque elefanti” è il titolo di un documentario che ritrae Swetlana Geier).
Tradurre è una “forma di vita”, afferma Swetlana Geier nell’intervista allo Spiegel, una traduzione è riuscita, “se la sua lettura è piacevole e se utilizza i termini corretti.” La traduzione dei romanzi di Dostojewski ha rappresentato per lei un desiderio “simile a quello di voler sposare un principe, quando si sa che le probabilità di conquistarne uno sono piuttosto scarse.“ Swetlana Geier ha ottenuto il suo principe e riguardo al Romanzo “Delitto e castigo” è del parere il titolo tedesco “Peccato e redenzione” è semplicemente frutto di una cattiva traduzione: “La vita è un processo graduale. Comprendere questo aspetto è di per se sufficiente, anche se non si è in grado di apprendere altro attraverso la lettura di questo romanzo. La violenza è veloce e improvvisa, mentre la vita procede a piccoli passi.”
La traduttrice, che è nata in Russia e ha vissuto e studiato in Germania sin dal 1943, mette a confronto la mentalità russa con quella tedesca. La Geier definisce proprio in base alla lingua il rapporto tra russi e tedeschi:
“Il tedesco vive grazie ai suoi verbi ausiliari. Essere e avere. Io ho. E se non ho, mi trovo in una condizione sfavorevole. … In russo ciò è intraducibile. Un tedesco dice: io ho una casa …, mentre in russo ‘io’ perde il suo accusativo e non è più soggetto, per cui in russo si dice: la casa è presso di me Se non fossi già russa sarei pronta a diventarlo proprio per questo motivo. Le cose rimangono presso di me soltanto per un tempo limitato. Non è fantastico? Se soltanto lo capissero i tedeschi. Si è più liberi. … i russi sono più liberi.“
Onorificenza per un traduttore:
Croce d’onore al merito della repubblica federale tedesca per Herold Belger
Articolo del 19.05.2010
Herold Belger, narratore, saggista, traduttore, critico letterario e pubblicista ha ricevuto il 3 marzo a Almaty la croce d’onore al merito della repubblica federale tedesca.
Herold Belger è stato onorato come mediatore tra le culture della Germania, del Kazakistan e della Russia.
Belger è nato nel 1934 a Engels, la capitale della Repubblica dei tedeschi del Volga. Il russo è stato la sua prima lingua madre. In seguito andò a vivere a casa dei nonni a Mannheim sul Volga, dove imparò la lingua locale, ovvero un dialetto tedesco simile quello parlato nell’Assia.
Con la deportazione dei tedeschi del Volga nel 1941 Belger venne esiliato nel Kazakistan all’età di sei anni assieme a suo padre, dove imparò quindi il kazako. Queste tre lingue hanno determinato in modo decisivo la sua vita e le sue opere.
Oltre che dal casacco Belger ha tradotto in russo anche le opere dei tedeschi che vivevano nelle colonie russe. Nel 1995 ad Alma-Ata uscì l’opera di consultazione in lingua russa “Scrittori tedesco-russi. Dagli inizi fino ad oggi”, la cui versione tedesca ampliata, tradotta da Erika Voigt, venne pubblicata a Berlino nel 1999.
Belger lavora dal 1964 come autore e traduttore indipendente. Acquisì particolari meriti curando un’opera storico-letteraria sulla deportazione in Asia centrale dei tedeschi di Russia durante la 2ª guerra mondiale e sulla loro ulteriore permanenza in Kazakistan. Nel 2009 è stata pubblicata la versione tedesca del romanzo di Belger sulla deportazione dei tedeschi del Volga: “La casa dei senza patria”, tradotto da Kristiane Lichtenfeld, Berlino/Tubinga.
Il conferimento della Croce al Merito al nastro della Repubblica Federale di Germania attraverso l’ambasciatore tedesco Rainer Schlageter premia Belger come rappresentante e sostenitore della cultura tedesca in Kazakistan, ma soprattutto come un “costruttore di ponti” nel contesto della comprensione tra i popoli in Germania e in Kazakistan e in concordanza con l’anno di celebrazioni “Germania in Kazakistan 2010”.
L’origine delle lingue
Studi sulle ‘protolingue’
Articolo del 30.04.2010
L’atlante mondiale delle strutture linguistiche, ossia un elenco delle caratteristiche strutturali delle lingue compilato da oltre 40 autori, è stato pubblicato per la prima volta nel 2005. Fino ad oggi in questo atlante è stato raccolto ed elaborato materiale relativo ad un totale di 2650 lingue.
L’offerta online del si http://wals.info/ consente l’esecuzione di ricerche in base a temi, lingue e famiglie linguistiche e comprende anche un newsblog.
Ancora prima della pubblicazione dell’Atlante mondiale delle strutture linguistiche i ricercatori Russel Gray e Quentin Atkinson della University of Auckland hanno sperimentato un nuovo approccio per lo studio delle origini dell’indoeuropeo (“Language-tree divergence times support the Anatolian theory of Indo-European origin”, di Russel D. Gray e Quentin D. Atkinson, pubblicato in “Nature” vol. 426, pagine 435-439, 27 novembre 2003).
A tale scopo si sono avvalsi delle metodologie computerizzate della biologia evoluzionistica. In base alla loro tesi le lingue forniscono, al pari dei geni, informazioni sulla storia dell’uomo.
Gray e Atkinson hanno confrontato 87 lingue diverse basandosi sulla glottocronologia linguistica e avvalendosi di metodi statistici e di modelli di calcolo computerizzato. La glottocronologia parte dal presupposto che il periodo storico di separazione delle lingue analizzate è calcolabile in base alla percentuale dei vocaboli comuni contenuti nel loro lessico di base.
Per quanto riguarda il quesito relativo all’epoca e al luogo di origine del protoindoeuropeo Gray e Atkinson hanno determinato in base alle loro ricerche la non sostenibilità della teoria della “espansione kurganica”, secondo la quale la protolingua degli europei si sarebbe sviluppata presso il popolo nomade dei kurgani negli Urali occidentali. Tutti gli indizi rendono invece più plausibile la teoria concorrente, secondo la quale contadini dell’Anatolia avrebbero diffuso l’indoeuropeo assieme alle tecniche dell’agricoltura. La diffusione della protolingua indogermanica in Europa sarebbe iniziata tra 9800 e il 7800 a.C., dopodiché avrebbe avuto luogo un’ulteriore diffusione in alcuni territori dell’Asia meridionale. I ricercatori sottolineano che i loro risultati vengono confermati anche da ritrovamenti archeologici che forniscono informazioni sullo sviluppo dell’agricoltura in Europa.
(v. http://sciencev1.orf.at/sciencev1.orf.at/science/news/97338.html )
Un nuovo studio eseguito nel 2010 ha approntato un nuovo albero genealogico delle lingue avvalendosi del corpus dell’atlante mondiale delle lingue.
Scienziati inglesi e neozelandesi hanno selezionato 99 lingue sufficientemente documentate e confrontato fra loro 138 caratteristiche di strutture e modelli grammaticali specifici. (“The shape and tempo of language evolution”, di S.J. Greenhill, Q.D. Atkinson, A. Meade e R.D. Gray, abstract dell’articolo nel „Proceedings of the Royal Society B”: http://rspb.royalsocietypublishing.org/content/early/2010/04/01/rspb.2010.0051 )
Studiando le caratteristiche linguistiche, al pari dei biologi che utilizzano i geni per studiare l’albero genealogico della vita, i ricercatori vogliono analizzare le relazioni sussistenti tra le lingue parlate nel mondo. Attraverso queste informazioni tipologiche essi si ripromettono di poter offrire per la prima volta un modello della rete globale delle lingue.
Tuttavia si riscontra anche la riapparizione di vecchie teorie relative a ipotetiche famiglie linguistiche, come ad esempio la famiglia linguistica indo-uralica o la famiglia linguistica nostratica. Gli stessi autori confermano la presenza di punti deboli nella loro analisi: infatti non hanno potuto individuare nette caratteristiche strutturali con uno sviluppo più lento di quello relativo alle modifiche del lessico.
D’altro canto i ricercatori affermano che esistono parole con una vita media superiore a 20.000 anni. L’analisi di questi longevi termini potrebbe risultare in nuove conoscenze sull’origine delle lingue.
(vedere anche: http://science.orf.at/stories/1644056/ )
Norme nell’industria delle traduzioni: progetto di traduzione DIN EN 15038
Articolo del 16. 04. 2010
La norma europea DIN EN 15038 “Servizi di traduzione - Requisiti del servizio” svolge ormai un ruolo determinante anche per la formazione professionale di traduttori e interpreti.
Già nel semestre estivo del 2007 la Facoltà di scienze linguistiche e culturali applicate dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza, sede di Germersheim, ha iniziato un progetto di traduzione conforme ai criteri della DIN EN 15038.
Il progetto aveva per oggetto la traduzione in tedesco dell'articolo “The EN-15038 European Quality Standard for Translation Services: What's Behind It?” di Juan José Arevalillo Doval, pubblicato in “The Globalization Insider' 4/2005. Questo progetto di traduzione è stato realizzato applicando la norma DIN EN 15038, ovvero le rispettive mansioni, quali ad esempio la ‘gestione del progetto’, la ‘gestione della qualità’ , il ‘lavoro terminologico’ e naturalmente la vera e propria attività di traduzione sono state assegnate in base alle direttive della norma e si è provveduto a documentare le attività nei rispettivi ambiti. La documentazione del progetto descrive in modo realistico e comprensibile le esperienze pratiche degli studenti ed è accessibile presso http://www.fb06.uni-mainz.de/user/hagemann/projekt_en_15038. html .
Un simile progetto prepara gli studenti alle condizioni che determinano un’attività svolta nella libera economia ed è pertanto assolutamente raccomandabile per la formazione di traduttori ed interpreti.
Il ‘testo di arrivo’ Juan José Arevalillo Doval, “EN 15038, die Europäische Qualitätsnorm für Übersetzungsdienstleistungen: Was steckt dahinter?” (Norma di qualità europea per servizi di traduzione: quali aspetti vengono considerati?) è un interessante articolo sul significato di una standardizzazione nell’industria delle traduzioni. Doval presenta in una visione d’insieme le organizzazioni europee di normalizzazione, lo stato delle normative per servizi di traduzione fino all’entrata in vigore della EN 15038 nonché il tema della localizzazione (v. anche il sito web “Localization Industry Standard Association” www.lisa.org ) e in particolare la localizzazione di software secondo la EN 15038.
Nelle sue conclusioni Doval loda la standardizzazione e si augura che la EN 15038 si traduca un collaborazione ancora più professionale tra le aziende certificate e i traduttori free lance.
I traduttori che lavorano per un ufficio di traduzioni possono avvalersi al pari dei clienti finali dei vantaggi derivanti dai processi monitorati di un’azienda collaudata attraverso una procedura di certificazione.
La traduzione è uno strumento di scambio culturale:
La nuova traduzione del Corano eseguita da Hartmut Bobzins
La nuova traduzione del corano eseguita dallo scienziato dell’Islam Prof. Hartmut Bobzin di Erlangen è stata lodata da tutti come una pietra miliare e viene considerata già oggi come una nuova traduzione standard. Questa nuova trasposizione nella lingua tedesca viene apprezzata per la sua esattezza filologica e per l’impegno con cui si è cercato di preservare il fascino linguistico dell’originale. La traduzione tiene conto sia delle tradizioni interpretative islamiche sia dei risultati degli studi sull’Islam da parte di scienziati occidentali. L’artista Shahid Alam, originario del Pakistan, ha curato l’elaborazione calligrafica delle sure contenute nell’opera. A differenza della trasposizione poetica parziale del Corano eseguita da Friedrich Rückert nel XIX secolo, la nuova traduzione è una trasposizione completa sulla base del “Corano del Cairo” priva di note a piè di pagina, ma che fornisce tuttavia in appendice le delucidazioni necessarie per la comprensione del testo.
“Con il suo lavoro Bobzin non presenta soltanto una nuova opera di riferimento in forma leggibile, bensì una base per discussioni che potrebbero rappresentare una dichiarazione di guerra nei confronti dell’islamofobia”, scrive Stephanie Rupp nel quotidiano Nürnberger Zeitung del 23.03.2010.
In un’intervista concessa al “Rheinischer Merkur” (del 18.03.10: http://www.merkur.de/index.php?id=40982 ) Hartmut Bobzin sottolinea che il Corano “non è un libro facile” e che un testo di questo genere richiede una discreta volontà di approfondimento, “ma”, afferma Bobzin, “può aiutarci a capire o circoscrivere meglio alcuni aspetti. . . È necessario rispettare l’influenza intrinseca del Corano. “
Karim Akerma propone una discussione critica sulla nuova traduzione di Bobzin nel suo articolo “È possibile tradurre DIO?” (in: Glanz & Elend, Magazin für Literatur und Zeitkritik, http://www.glanzundelend.de/Artikel/bobzin_koran.htm ) confrontando le diverse traduzioni di singole sure.
Der Koran (Il corano). Nuova traduzione di Hartmut Bobzin con 120 opere calligrafiche di Shahid Alam. Edito da C. H. Beck,
Monaco 2010. 800 pagine, 38 Euro.
Nuovo portale Internet per leggi e decreti
Articolo del 21.03.2010
Il portale Internet www.gesetze-im-internet.de gestito dal Ministero federale di giustizia in collaborazione con la juris GmbH offre un accesso gratuito a pressoché l’intero diritto federale attualmente vigente.
Letteratura consigliata:
Huizhong Zheng: Yan Fu (1854-1921) - Übersetzung und Moderne
ISBN: 978-3-8366-7972-5 Diplomica Verlag 2009
Con la sua attività di traduttore Yan Fu (1854-1921) ha introdotto in Cina il patrimonio culturale dell’occidente, ovvero la teoria dell’evoluzione, il darwinismo, il liberalismo e la democrazia ed è inoltre considerato come il padre del liberalismo e della sociologia cinese nonché della moderna teoria cinese della traduzione. Tuttavia gli osservatori occidentali criticano Yan Fu per le sue enigmatiche traduzioni e affermano che lo sviluppo del liberalismo in Cina è stato ostacolato proprio dalle equivoche interpretazioni di Yan Fu.
L’autrice - una traduttrice diplomata e laureata in sinologia, attualmente attiva come docente di lingua e letteratura tedesca in Cina - vuole evidenziare l’influsso esercitato dalle attività di traduzione sulla società e sul modo di pensare cinese. Ella offre una visione d’insieme sulla storia della teoria della traduzione in Cina.
L’opera di Yan Fu è il ponte che unisce la tradizionale e la moderna teoria della traduzione in Cina. L’autrice assume come premessa – oggetto di controversie tra i ricercatori – che Yan Fu si è lasciato ispirare dalla teoria della traduzione buddhista e dai principi di composizione letteraria cinesi ed ha poi sviluppato una propria teoria della traduzione basandosi sulla pratica professionale acquisita come traduttore.
All’epoca della dinastia cinese Zhou (XI secolo - 771 a. C. ) il termine comunemente utilizzato per i traduttori era “uomini lingua”. Le mansioni dei traduttori riguardavano soprattutto le attività di interpretariato o di traduzione in materia di affari esteri, per cui erano praticamente indispensabili, e dall’epoca Zhou in poi vengono infatti menzionati anche nei testi di storia. Tuttavia non vengono mai citati i loro nomi, eccetto quelli dei traduttori buddhisti. Si potrebbe desumere che i traduttori, nonostante la riconosciuta importanza del loro lavoro di traduzione, occupavano un rango relativamente basso all’interno della scala sociale.
Gli stranieri che vivevano già da molto tempo in Cina venivano spesso ingaggiati come traduttori o interpreti nonostante si dubitasse della loro affidabilità. Il governo Tang (epoca Tang: 618-907) emanò addirittura una legge che puniva come un atto criminale gli errori commessi intenzionalmente dai traduttori e dagli interpreti.
Gli odierni traduttori cinesi preferiscono ormai le moderne teorie di traduzione occidentali, le tradizionali teorie di traduzione cinesi sono considerate retrive. Nel mondo cinese della ricerca si sottolinea tuttavia che le teorie di traduzione occidentali sono applicabili soltanto condizionatamente alla lingua cinese e che la tradizionale teoria della traduzione cinese richiede ulteriori ricerche ed un ulteriore sviluppo.
Letteratura consigliata:
Paul Kußmaul : Übersetzen - nicht leicht gemacht. Beiträge zur Translation.
(Tradurre - Una teoria che non facilita questo lavoro. Saggi sulla traslazione)
Berlino: Saxa 2009, ISBN 978-3-939060-23-9.
Paul Kußmaul è nato nel 1939 ed ha lavorato fino al suo pensionamento come filologo presso l’Università di Magonza; tra il 1984 e il 1997 era attivo su incarico del DAAD (Servizio scambi universitari) come docente di scienza delle traduzioni presso diverse università in Giordania, India, Indonesia, Tailandia, Cina, Argentina e Turchia. Kußmaul è membro fondatore della European Society for Translation Studies (EST).
Questo volume contiene una selezione in ordine cronologico dei saggi di Kußmaul sulle norme e convenzioni relative alle traduzioni, sulla funzione di una traduzione sotto dal punto di vista centrale dell’integrazione culturale nonché sui processi percettivi che consentono traduzioni creative.
Uno di questi saggi tratta per esempio l’“Importanza dei tipi di testi e della conformità o discordanza dalle/delle norme per le attività di traduzione” mentre un altro ha per oggetto il “Ruolo della cultura nella scienza delle traduzioni e nella formazione dei traduttori ”.
Kussmaul dimostra che Tradurre non è un lavoro meccanizzabile, bensì un processo riflessivo.
La lettura dei suoi saggi non facilita il lavoro del traduttore, ma potrebbe rappresentare una chance per migliorarlo.
Obbligo di pagamento dell’IVA
Fatture intracomunitarie – cosa bisogna osservare?
Articolo del 26.02.2010
Gli uffici di traduzione offrono i loro servizi in molteplici nazioni. La maggior parte dei servizi transfrontalieri intracomunitari sono esenti da IVA. Di norma il destinatario deve dichiarare l’imposta sul fatturato al competente ufficio delle imposte, ma per contro egli può subito detrarla come IVA a credito.
I fatturati esteri devono essere comunicati all’ufficio delle imposte, separatamente dai fatturati nazionali, in occasione delle rispettive dichiarazioni periodiche dell’IVA.
Inoltre è prescritto l’invio all’Ufficio federale centrale delle imposte di “notifiche riassuntive” (ZM) con i dati relativi all’ammontare dei fatturati esteri intracomunitari nonché i numeri d’identificazione IVA dei rispettivi clienti.
Ulteriori informazioni presso http://www.akademie.de/fuehrung-organisation/recht-und-finanzen/tipps/finanzwesen/rechnung-ohne-grenzen.html
Per i traduttori e gli uffici di traduzione è inoltre importante tener presente che in caso di emissione di fatture esenti da IVA si è obbligati ad indicare la rispettiva base giuridica ed evidenziare esplicitamente gli eventuali oneri tributari del destinatario. Formalmente è sufficiente fornire queste informazioni in lingua tedesca. Tuttavia è opportuno aggiungere anche una formulazione in inglese o nella rispettiva lingua nazionale.
Caratteristiche linguistiche delle traduzioni
La Cattedra di linguistica e scienza delle traduzioni per la lingua inglese dell’Università del Saarland ha iniziato nuovo progetto di ricerca chiamato CroCo che ha per oggetto le particolari caratteristiche dei testi tradotti. L’obiettivo del progetto di ricerca intitolato “Caratteristiche linguistiche delle traduzioni - Un’analisi della coppia di lingue ‘inglese-tedesco’ basata sui corpora” consiste sia nel rilevamento delle caratteristiche determinate dalla coppia di lingue e dalla direzione di traduzione sia le caratteristiche universali, risultanti cioè dal processo di traduzione.
Durante la prima fase del progetto lo staff di ricercatori ha studiato il fenomeno dell’esplicitazione, ossia l’effetto per cui i testi tradotti sono più comprensibili ed espliciti dei rispettivi testi di partenza. Ulteriori fasi e risultati del progetto presso: http://fr46.uni-saarland.de/croco .
Nuovi dati obbligatori nelle e-mail commerciali.
Articolo del 13.06.2007
A partire dall’1 gennaio 2007 le e-mail commerciali sottostanno a disposizioni formali identiche a quelle già vigenti per la corrispondenza commerciale. È stata prescritta in modo vincolante l’indicazione dei dati aziendali, come la ragione sociale, la forma giuridica, la località dell’insediamento commerciale, i numeri d’iscrizione presso il registro delle imprese e presso il tribunale commerciale.
Questo regolamento vale per le società di capitale e per tutte le aziende iscritte nel registro delle imprese o soggette alle norme del codice commerciale.
Esso è sancito dalla Legge sui registri elettronici del commercio delle cooperative e delle imprese varata il 10 novembre 2006 dal Bundestag (camera dei deputati).
Questo nuovo regolamento trova applicazione per i rapporti commerciali esterni tramite e-mail, indipendentemente dal numero di destinatari al quale è destinata la rispettiva comunicazione, e concerne pertanto le fatture, le offerte, conferme d’ordine e di richiesta, le note d’ordine e di consegna nonché le ricevute. Fanno eccezione soltanto le comunicazioni e i report che vengono scambiati come formulari compilati nell’ambito di una già esistente relazione commerciale. Tuttavia le note d’ordine devono sempre recare i suddetti dati.
Ogni imprenditore interessato è tenuto a rispettare le disposizioni in conformità alla sua forma giuridica. In caso contrario sono previste delle ammende che, p. es. , nel caso di una S. r. l. possono arrivare fino ad un importo di 5. 000 Euro. Tutte le ditte che non rispettano tali norme possono essere diffidate per concorrenza sleale.
Fonte (fra altre) - http://www.akademie.de/fuehrung-organisation/recht-und-finanzen/tipps/recht/gesetzliche-formvorschriften-fuer-geschaeftliche-e-mails.html
Dall’1 gennaio 2007 è stato inserito l’irlandese (gaeilge) nel catalogo delle lingue ufficiali dell’UE. In occasione dell’adesione all’UE della Bulgaria e Romania avvenuta l’01. 01. 07 sono state riconosciute come lingue ufficiali dell’UE anche il bulgaro e il rumeno.
Nell’UE si contano pertanto 23 lingue ufficiali per 27 paesi membri:
> bulgaro (BG)
> ceco (CS)
> danese (DA)
> estone (ET)
> finlandese (FI)
> francese (FR)
> greco (EL)
> inglese (EN)
> irlandese (Gaeilge)
> italiano (IT)
> lettone (LV)
> lituano (LT)
> maltese (MT)
> olandese (NL)
> polacco (PL)
> portoghese (PT)
> rumeno (RO)
> slovacco (SK)
> sloveno (SL)
> spagnolo (ES)
> svedese (SV)
> tedesco (DE)
> ungherese (HU)
Fonte: www.eiz-niedersachsen.de/eu-amtssprachen.html
Le lingue ufficiali sono di rilievo per la comunicazione tra gli organismi dell’UE e gli stati membri. Le norme di legge dell’UE vengono per esempio redatte in tutte le lingue ufficiali. Ogni cittadino dell’Unione Europea ha diritto a poter comunicare con le istituzioni politiche dell’UE nella/e lingua/e ufficiale/i del suo paese natale.
Le lingue ufficiali svolgono un ruolo anche per l’attuazione delle direttive UE. Se p. es. i prodotti tedeschi soggetti all’obbligo di etichettatura CE vengono esportati in un altro paese dell’UE è necessario che la rispettiva documentazione tecnica venga redatta in almeno una delle lingue ufficiali dell’UE e che le istruzioni per l'uso allegate siano scritte nella lingua dell’utente.
Fonte: http://www.magdeburg.ihk24.de/produktmarken/
innovation/InnovationTechnologie/CEKennzeichnung.jsp
http://www.bis-handwerk.de/Standardmodule/Download/GetDocument_neu.asp?document=1737